Museo della fotografia Sestini
Un viaggio nella storia
della fotografia
Il Museo della fotografia Sestini è un viaggio alla scoperta della storia della fotografia, dei suoi protagonisti, dell’evoluzione della tecnologia, della realtà indagata attraverso il fuoco di un obiettivo. Suggestive installazioni multimediali ripropongono le tecniche di lavorazione delle fotografie dalla prima metà dell’800 alla seconda del ‘900, ricostruiscono la diffusione degli studi fotografici nella bergamasca e illustrano i fondi dell’Archivio fotografico Sestini. Il percorso si chiude con la galleria di preziose macchine fotografiche provenienti dalle collezioni del Museo, per conoscere da vicino le protagoniste della “meravigliosa scoperta.
Informazioni
Include ingresso a Convento di San Francesco + Musei Bergamo 900 e Museo della fotografia Sestini + Mostre temporanee
Intero 5€
Ridotto 3€
18-26 anni, gruppi di almeno 15 ps, convenzioni
Gratuito
0-17 anni, Amici del Museo storico di Bergamo, persona con disabilità e accompagnatore, soci ICOM, giornalisti, guide abilitate, Abbonamento Musei Lombardia
Gli imperdibili
Visore stereoscopico
a colonna
Nella seconda metà dell’Ottocento le fotografie stereoscopiche ebbero un immediato successo per la loro capacità di conferire rilievo e tridimensionalità alle immagini della realtà. Per godere dell’effetto, occorreva dotarsi di un binocolo, ovvero il visore stereoscopico. Rispetto ai modelli più maneggevoli come i visori da tavolo o a mano, i visori a colonna come quello qui esposto permettevano la visione di più immagini stereoscopiche in sequenza. Il meccanismo interno è infatti costituito da una catena lungo la quale sono posizionate le prove in stereoscopia, il cui numero poteva variare da una ventina a 150, come nel caso di questo modello.
L’invenzione del flash
Il secondo dei due tavoli interattivi dedicati alla professione del fotografo indaga le novità tecniche apportate alla fotografia lungo il corso del XX secolo. L’invenzione del flash, brevettato nell’anno 1900, è sicuramente una tra le innovazioni più rivoluzionarie: le mani del fotografo, riprese da un punto di vista zenitale, ne mostrano il funzionamento. Il bulbo di vetro montato sulla macchina contiene un filamento ricoperto con polvere di magnesio: il passaggio dell’elettricità all’interno del filamento incendia il magnesio e genera il caratteristico lampo di luce bluastra.
Lanterne magiche
La lanterna magica è costituita da una scatola chiusa contenente una candela: la luce emessa dalla candela è filtrata da un foro sul quale è applicata una lente, secondo un procedimento del tutto analogo a quello dei moderni proiettori di diapositive. Inizialmente con la lanterna magica si proiettava una sola immagine fissa per volta, ma a poco a poco si arriva a moltiplicare le immagini e a farle muovere, facendo scorrere due o più lastre l’una sull’altra. Se nel Settecento animano i salotti della nobiltà, nel secolo successivo le lanterne magiche diventano protagoniste di colorati spettacoli di piazza, utili strumenti per l’insegnamento e infine popolari giochi per bambini.
Museo della fotografia Sestini
Aperto nel novembre 2018 nell’ala ovest del Convento di San Francesco, il Museo della fotografia è anche il luogo dove si conservano gli oltre un milione di scatti che compongono l’Archivio fotografico Sestini.
Il Museo della fotografia è qualcosa in più di un museo, è un vero e proprio polo all’avanguardia per la conservazione e la catalogazione della fotografia storica, uno spazio polivalente di studio, tutela e valorizzazione dell’imponente patrimonio che l’Archivio fotografico Sestini è andato raccogliendo dal 2000 ad oggi.
Non è solo un percorso museale: gli spazi di catalogazione e consultazione, dove un’equipe di professionisti lavora per ordinare e catalogare i fondi fotografici digitalizzati, dialogano con gli ambienti dell’archivio, il cuore tecnologico del nuovo polo, destinati alla corretta conservazione del materiale originale.
Scopri il Museo
Da 3 video che raccontano la nascita della fotografia e la sua diffusione nella città e nella provincia bergamasca, all’esposizione di macchine d’epoca, passando per la maestria dei fotografi dell’800 e ‘900: un viaggio in 6 tappe nel Museo della fotografia.
01
Una meravigliosa scoperta
Il racconto dell’invenzione della fotografia e dei suoi pionieri
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Una meravigliosa scoperta
Undici schermi collocati sulla parete di ingresso scompongono e ricompongono le immagini delle prime tre storie protagoniste del percorso. Il primo video è una narrazione che si dipana dalla creazione delle prime fotografie – i dagherrotipi – fino alla contemporanea dematerializzazione dell’immagine introdotta dall’avvento del digitale. Una storia degli albori della fotografia – e del suo immediato successo – tra dimensione europea e nazionale.
02
Una città di fotografi
In pochi anni la fotografia arriva anche a Bergamo e provincia: è subito boom
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Una città di fotografi
Il secondo video ricostruisce l’arrivo della fotografia nella bergamasca e il suo rapido espandersi. Dai primi fotografi pionieri, alla diffusione di vari studi fotografici in città e in provincia, fino alla felice stagione delle mostre e dei fotolibri, tra gli anni Sessanta e Ottanta del Novecento, quando anche Bergamo diventa uno dei principali centri della cultura fotografica in Italia.
03
L’Archivio fotografico Sestini
Un appassionante video ricostruisce la vicenda del più importante archivio fotografico della città
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L’Archivio fotografico Sestini
Il terzo e ultimo video della prima sezione è dedicato a uno dei progetti più significativi del Museo delle storie di Bergamo: l’Archivio fotografico Sestini. Partendo dal primo nucleo di immagini donate al Museo del Risorgimento, per arrivare all’organico progetto di un archivio fotografico datato primi anni 2000, il montato è un focus sui fondi conservati dall’archivio, sui suoi tesori e sui fotografi che hanno realizzato questi scatti, diventati patrimonio culturale e sociale della collettività.
04
Il mondo su lastra
La straordinaria manualità e competenza tecnica dei fotografi ottocenteschi
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Il mondo su lastra
Due tavoli interattivi permettono di comprendere il progresso delle tecniche di produzione dell’immagine fotografica. Nel primo tavolo – dedicato alla fotografia nell‘800 – le mani del fotografo ci mostrano processualità antiche, a metà tra fotografia e chimica: le immagini realizzate su lastre di rame, latta, ferro, la creazione di negativi su lastra, la stampa a contatto su carta all’albumina e il montaggio dei dagherrotipi in cornice.
05
Il mondo su pellicola
L’evoluzione tecnologica della fotografia tra ‘800 e ‘900
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Il mondo su pellicola
Il secondo tavolo è interamente dedicato al Novecento, quando l’introduzione della pellicola al posto della lastra di vetro cambia completamente le modalità di produzione e diffusione della fotografia. Le clip mostrano da un punto di vista zenitale lo sviluppo del negativo, il procedimento di stampa con l’ingranditore in camera oscura e le diverse peculiarità di utilizzo di macchine come Rolleiflex, Hasselblad o Polaroid, icone della professione fotografica nel Novecento.
06
Macchine di storia
Una raccolta di macchine fotografiche iconiche: dalle lanterne magiche al flash
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Macchine di storia
Il percorso si conclude con un’esposizione di materiali originali delle collezioni del Museo delle storie di Bergamo: lanterne magiche, dagherrotipi, macchine a lastra di vetro, macchine a pellicola, i modelli più antichi e i più recenti, la strumentazione da studio e quella da “campagna”. Il visitatore può ammirare l’evoluzione delle macchine fotografiche dagli anni Trenta dell’800 agli anni Ottanta del ‘900 in pochi passi!
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