All’ombra del Campanone, il Palazzo del Podestà racconta una storia che ha origini lontane: dagli scavi archeologici della Bergamo romana al piano terra, fino ai meravigliosi affreschi del cavedio rinascimentale

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8.30 > 16.30
Campanone, Museo Donizettiano, Palazzo del Podestà, Torre dei caduti, Convento di San Francesco, Rocca
Campus estivo in Museo
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Palazzo del Podestà
Le Mura di Bergamo
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Palazzo del Podestà
Sorto a fianco del Palazzo della Ragione, sede del potere civile, e del Vescovado, sede del potere religioso, il Palazzo del Podestà si affaccia sulle due piazze che hanno costituito il cuore della Bergamo medievale, Piazza Duomo, e della Bergamo veneziana, Piazza Vecchia.
Edificato alla fine del XII secolo dalla potente famiglia Suardi-Colleoni, che lo mette a disposizione della città, il palazzo diviene da allora il luogo di residenza del Podestà, il governatore forestiero in carica per sei mesi chiamato a reggere il comune potendo contare, al bisogno, sulle carceri poste sotto la Torre Civica.
Sotto il lungo dominio della Serenissima Repubblica di Venezia iniziato nel 1428 l’edificio, attraverso nuove costruzioni e adattamenti strutturali, diventa il centro di amministrazione della giustizia cittadina.

La storia del Palazzo
Una narrazione cronologica in 8 tappe per raccontare la vicenda di uno dei complessi architettonici più affascinanti e ricchi di storia di Città Alta.
XII sec.
Costruzione del Palazzo
Inizio della costruzione del palazzo Suardi-Colleoni intorno alla Torre Civica
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Costruzione del Palazzo
Palazzo del Podestà gravita intorno alla Torre Civica (o Campanone), la più antica struttura documentata nell’area. Tanto la torre quanto il palazzo vengono edificati nella seconda metà del XII secolo dalla consorteria Suardi-Colleoni: è per testimoniare il prestigio politico-militare raggiunto in città, e anche per ragioni difensive e di avvistamento, che la consorteria inizia la costruzione della torre su questi terreni. Pochi anni dopo, i Suardi-Colleoni decidono di completare il complesso con l’avvio dell’edificazione del palazzo.
XIII sec.
Residenza del Podestà comunale
Con il passaggio di proprietà al Comune, il palazzo diventa dimora del Podestà
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Residenza del Podestà comunale
In un documento del 1197 per la prima volta è menzionato il fabbricato come luogo di residenza del Podestà, il magistrato forestiero in carica sei mesi per governare il Comune e arginare le dispute tra le fazioni guelfa e ghibellina.
Dal 1428
Sotto il dominio veneziano
L’avvento della Serenissima comporta alcune significative novità per il palazzo
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Sotto il dominio veneziano
Dal 1428 Bergamo passa sotto la dominazione della Repubblica di Venezia: i cambiamenti introdotti in città dai Veneziani non risparmiano il Palazzo del Podestà che viene ampliato e destinato a una nuova funzione. La residenza del Podestà è trasferita in attigui locali sempre pertinenti al complesso, mentre nel palazzo trova posto la cancelleria del Podestà veneto.
1481
Il cavedio rinascimentale
Alcuni lavori nei locali dell’edificio portano all’apertura di uno splendido loggiato
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Il cavedio rinascimentale
I locali del palazzo subiscono alcuni importanti lavori di sistemazione tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo. Risale al 1481 l’intervento del Podestà Marco Antonio Morosini. Il più importante dei lavori condotti dal rettore veneziano riguarda l’interno del palazzo: le logge al primo e al secondo piano dell’edificio, costruite in legno e ormai pericolanti, vengono sostituite da nuove logge in pietra che vanno a formare un affascinante cavedio di stile rinascimentale, ancora oggi “cuore” del palazzo.
XV/XVI sec.
Decorazioni a fresco
Importanti cicli di affreschi decorano l’interno e l’esterno di Palazzo del Podestà
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Decorazioni a fresco
Sulla facciata della nuova sede del Podestà veneto nel 1477 il famoso architetto e pittore Donato Bramante realizza un ciclo di affreschi dedicato ai “Sette Savi”: due di questi affreschi, recuperati nel Novecento, sono esposti nella Sala delle Capriate di Palazzo della Ragione. Il cavedio viene invece decorato da un raffinato ciclo di pitture a fresco realizzate da Giacomo Scanardi di Averara, detto Oloferne, nei primi anni del Cinquecento.
1502
Sala dei Giuristi
Il Palazzo del Podestà diventa il centro di amministrazione della giustizia cittadina
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Sala dei Giuristi
Nel 1502 il complesso subisce un’ulteriore sostanziale modifica: l’edificio viene alzato di un piano per permettere la costruzione della Sala dei Giuristi. Nel nuovo salone – affrescato nel 1577 dal pittore bergamasco Giovan Battista Guerinoni di Averara – la Serenissima Repubblica di Venezia stabilisce la sede del “Giudice alla Ragione”, competente per le pratiche civili, e del “Giudice al Maleficio”, magistrato con giurisdizione in ambito di materie criminali.
XIX/XX sec.
Nuovi usi del palazzo
Il palazzo diventa prima sede della Procura Regia e successivamente complesso di alloggi popolari
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Nuovi usi del palazzo
A causa dello spostamento delle funzioni amministrative e giudiziarie nella parte bassa della città, inizia nella seconda parte del XIX secolo una lenta decadenza dell’edificio. Nel corso del Novecento gli spazi dell’antico Palazzo del Podestà vengono riutilizzati per scopi e finalità del tutto differenti da quelli originari. Nei primi decenni del ‘900 nella Sala dei Giuristi trova posto la sede della sezione penale del tribunale di Bergamo, mentre dopo la metà del secolo alcuni locali del palazzo vengono utilizzati come alloggi popolari.
2001/2011
Recupero del complesso
Importanti lavori riportano il palazzo allo splendore originario e consentono la sua musealizzazione
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Recupero del complesso
Alle soglie del nuovo millennio un organico progetto di riqualificazione, restauro, recupero e valorizzazione interessa Palazzo del Podestà. Gli scavi archeologici eseguiti al piano terra hanno permesso di portare alla luce un importante sito di età romana: gli studiosi sono concordi nel riconoscere in questi resti quelli della parte meridionale del foro romano. Terminate le operazioni di recupero e restauro – durate dal 2001 al 2011 – nelle sale che circondano il cavedio viene inaugurato, nel 2012, il Museo del Cinquecento.
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Piazza Vecchia, 24129 Bergamo BG
Martedì/venerdì
Aperto dalle 10.00 alle 18.00
Sabato/domenica e festivi
Aperto dalle 10.00 alle 19.00
Chiuso a Natale e Capodanno
L’accesso ai luoghi del Museo delle storie di Bergamo è consentito ai cani di piccola taglia solo se all’interno di un trasportino. È sempre consentito l’accesso ai cani per non vedenti.
Include ingresso a Palazzo del Podestà + Museo del Cinquecento + Campanone
Intero 5€
Ridotto 3€
Amici del Museo delle storie di Bergamo, studenti 18-26 anni, gruppi di almeno 15 ps, convenzioni
Ridotto 1€
solo Campanone da 11 a 17 anni
Gratuito
0-10 anni, disabili, soci ICOM, giornalisti, guide abilitate, Abbonamento Musei Lombardia